Sono quattro mesi che esercito la
libera professione…è come la immaginavo? In parte… ci sono ancora zone buie, io
e il business per ora facciamo un po’ fatica a capirci…
Ma con le persone che mi chiedono
aiuto è tutta un’altra storia, c’è sempre la luce, quasi sempre il feeling è
immediato..scatta dopo pochi minuti una sorta di complicità che permette la totale
condivisione … e la relazione è presto spontanea, vera…
Io penso di arricchirmi ogni
volta che qualcuno decide di regalare a me un pezzetto del suo vissuto..
La ricchezza morale è immensa…
Ma come dice mio marito non si
lavora per la gloria…
E lì arriva il punto dolente…
Quando molti dei miei clienti
arrivano al secondo colloquio, mi dicono che non possono pagare ma che trovano
in me quel sostegno, che li aiuta a vivere e non sopravvivere… io non riesco a
chiedere denaro e proseguo in questo mio mestiere… che comunque mi rende felice…
Mio marito dice che sbaglio… ma
io non riesco a fare altrimenti… probabilmente è un mio limite.
1 commento:
Cara Veronica, anche in questo siamo simili, e lo sono anche i nostri mariti! Immagino sia difficile per te chiedere un compenso, tu che sei così altruista e vivi dell'alchimia delle persone, però tu offri un aiuto concreto, e non trovo giusto che tu non venga pagata... tu ti sogneresti mai di andare da un terapista e poi non pagarlo? già offri la prima seduta... suvvia non esageriamo gente!
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