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martedì 3 luglio 2012

E' come la immaginavo? In parte...


Sono quattro mesi che esercito la libera professione…è come la immaginavo? In parte… ci sono ancora zone buie, io e il business per ora facciamo un po’ fatica a capirci…
Ma con le persone che mi chiedono aiuto è tutta un’altra storia, c’è sempre la luce, quasi sempre il feeling è immediato..scatta dopo pochi minuti una sorta di complicità che permette la totale condivisione … e la relazione è presto spontanea, vera…
Io penso di arricchirmi ogni volta che qualcuno decide di regalare a me un pezzetto del suo vissuto..
La ricchezza morale è immensa…
Ma come dice mio marito non si lavora per la gloria…
E lì arriva il punto dolente…
Quando molti dei miei clienti arrivano al secondo colloquio, mi dicono che non possono pagare ma che trovano in me quel sostegno, che li aiuta a vivere e non sopravvivere… io non riesco a chiedere denaro e proseguo in questo mio mestiere… che comunque mi rende felice…
Mio marito dice che sbaglio… ma io non riesco a fare altrimenti… probabilmente è un mio limite.

1 commento:

daniela tomasella ha detto...

Cara Veronica, anche in questo siamo simili, e lo sono anche i nostri mariti! Immagino sia difficile per te chiedere un compenso, tu che sei così altruista e vivi dell'alchimia delle persone, però tu offri un aiuto concreto, e non trovo giusto che tu non venga pagata... tu ti sogneresti mai di andare da un terapista e poi non pagarlo? già offri la prima seduta... suvvia non esageriamo gente!