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mercoledì 28 novembre 2012

il libro... è la mia realtà

In tanti hanno definito il mio libro futuristico... mi sono chiesta perchè? Non è dà me pormi troppe domande... ma in alcuni momenti è risultato inevitabile delle voci che arrivano alle mie orecchie...
Come mai la scelta della gioia risulta oggi nel 2012 ... quasi assurda???...
Be, dato che non riuscivo a darmi risposta ho girato la domanda  ad un'amica... e Laura così mi ha risposto

"Dunque futuristico come concetto è piuttosto vago, a cosa si riferiscono? Al movimento artistico?
Oppure ad un concetto che vedono proiettato nel futuro? Poco reale? Carico di aspettative?E ti rispondo in ogni caso.Nel primo, ben venga, gli artisti futuristi sono stati ispirati da un periodo ricco, di rinascita industriale e sociale, ispirati da una crescita generale.Hanno creato opere nuove e fresche, apprezzate, dove finalmente la visione dell'arte diventa libera, si esalta sempre di più il senso artistico ed emotivo dell'artista e non tanto l'opera dettata solo ed esclusivamente sotto commissione. Si aprono orrizzonti nuovi, quindi si apre la mente, questo a parer mio è sinonimo di intelligenza ed evoluzione dell'uomo.Nel secondo, siamo qui vivi e vegeti ora, ma vediamo al futuro con grande passione e fiducia, grazie ad un'evoluzione tecnologica e di strutture che ci danno fiducia per il presente e per il futuro.Guardare in positivo il domani non è per tutti, essere ottimisti è per pochi, perché è per persone corraggiose, capaci di mettere amore nelle cose.La società non punta a questo secondo me, ci vorrebbe tutti un po’ meno sognatori e positivi, per comandarci con i suoi mezzi, da qui nascono le critiche come abitudine ormai di relazione, sembra che la gente sia più capace a puntare il dito che ad apprezzare.È difficile credere nel positivo, ed accettare che c'è chi sa farlo e anche bene.E questo quando ci si espone in gruppo o nel sociale è un confronto inevitabile, dobbiamo confrontarci con una realtà pessimistica.A noi non piace, perché sappiamo che si può tutto nella vita, poveri loro che non lo hanno capito, e non è una colpa che gli faccio, è solo che non hanno mai avuto le giuste esperienze per saper apprezzare.Attraverso questo libro si espone solo un modo di vedere oltre, nessuno è obbligato a farlo, vuole solo essere un consiglio, ma ancor prima un racconto, piacevole e stimolante.Per vedere oltre ci vuole una grande preparazione emotiva e razionale.Non mi stupisce che molti non lo sappiano fare.
Siamo fortunate :)"

Perfetto, la mia amica... mi ha compreso...
Io URLO la gioia... e nessuno mi imbavaglierà... perchè questa è la mia realtà, la mia normalità!

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