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venerdì 31 agosto 2012

giornata down

Oggi è una di quelle giornate down, dove tutto è blu...
mi capita di rado ma quando succede... sono negli abissi del mare...
Strano vero? Io che "ostento" sempre la mia gioia, mi trovo in circostanze tali per cui, in pochi istanti riesco a tingere di blu tutto il mio mondo... si, mi capita...
E' una caduta, sono in ginocchio... e sono solo i miei pensieri che rappresentano l'interpretazione che io stessa dò alla realtà, loro mi fanno barcollare... e poi cadere... accade  e io accetto.
Poi  mi tolgo ogni maschera e mi racconto... lo faccio per me, in questo modo capisco cosa mi sta succedendo.
Perchè la mia, la vostra vita, è anche questo...
Una caduta...
E la scelta è di restare china o risollevarsi...
Ogni qual volte questo accade, trovo in me  la forza di ri-alzarmi, sorrido anche se non ne ho particolarmente voglia...
Mi metto in gioco... e proseguo il viaggio.

martedì 28 agosto 2012

28.08.2012


Quella di oggi una strana giornata, fatta di tanti impegni tutti diversissimi tra loro.
Mi sono svegliata prima del solito, alle 5.00, dovevo lavorare per lo studio… inviare delle mail, stilare dei progetti..
Alle 9.00 mi sentivo già stanca, ma dovevo fare altre mille cose. Quindi con tutta l’energia possibile mi sono messa di nuovo in movimento…
Mio figlio pretendeva la mia presenza e io davanti a certe richieste cedo sempre.
Quindi alle 11.30 ero con lui in giardino, arrampicata su una pianta.
Alle 13.00 finalmente si pranza… si ma bisogna prepararlo… chiamo Marco e gli dico.. “ porta a casa 2 brioche, non ho voglia di cucinare”, “ok” risponde lui e tempo zero brioche e caffè… 1 ora di pace…
Poi si riprende tra lo studio, le telefonate e le mail…
Ore 16.00 un nuovo progetto, sono carica e la persona che mi ha coinvolta in questa cosa è così appassionata che mi coinvolge a tal punto dà decidere di mettermi in gioco… un'altra avventura all’orizzonte.
Ore 20.00 cena… e sta volta cucino…
Ore 21.00 collasso sul divano… e penso a queste giornata, agli incontri fatti, ai discorsi, ai giochi e al mio lavoro.
Penso alle credenze che tutti noi abbiamo, quelle che ci sono state inculcate da altri o quelle che abbiamo appreso dalle nostre esperienze… credenze che ci rassicurano, che spesso ci limitano e che raramente siamo consapevoli di avere…
Penso che molte delle mie credenze sono riuscita a modificarle nel corso di questi ultimi anni… ma molte altre sono ancora lì… penso che devo ancora lavorare tanto su me stessa… ma che sono fortunata, perché ho compreso quel è il percorso…


venerdì 24 agosto 2012

Acerbi Frutti


Sono passati sette mesi da quando ho smesso di esercitare la professione da dipendente, all’epoca sono uscita dalla mia zona di comfort, spinta prevalentemente da un sogno e da una buona dose di incoscienza.
Oggi, inizio a veder crescere gli acerbi frutti di questo mio coltivare, questo mi basta per riaffermare la mia scelta.
La passione che metto in tutto quello che faccio, alimenta il mio desiderio di agire per raggiungere i miei obiettivi…
A volte cado, altre mi blocco ma per ora trovo sempre la forza di ri-cominciare con grande slancio.
Oggi, sono tornata in un luogo che mi è stato molto caro, dove ho imparato il mio mestiere, dove ho condiviso momenti buoni e momenti cattivi con i miei maestri…. E per alcuni attimi ho temuto che la nostalgia prendesse il sopravvento… che le sicurezze di quel periodo ormai lontano mi facessero pentire della mia scelta… E invece no, con sorpresa nonostante le fatiche di oggi, ho riaffermato a me stessa chi sono e dove mi piacerebbe andare…

giovedì 23 agosto 2012

Ieri e Oggi


Dopo un incontro con un cliente presso il mio studio… 

Mi sono fermata a riflettere sulla vita… sulle innumerevoli complicazioni che oggi noi persone ci facciamo con le nostre stesse mani…

Oggi siamo tutti depressi, oggi abbiamo sempre l’ansia, oggi se nostro figlio è parecchio vivace pensiamo sia iperattivo…

E cerchiamo, cerchiamo soluzioni…generalmente deleghiamo un professionista oppure una istituzione alla risoluzione di quello che per noi risulta problematico… forse temiamo le nostre responsabilità?

I miei ricordi di bambina… sono limpidi… c’era il tizio che aveva il bimbo vivace  e lo educava al rispetto delle regole senza farsi troppi problemi e il bimbo cresceva imparava e diventava adulto, questo senza ricorrere a farmaci e medici.

C’era la signora un po’ triste, che cercava conforto nelle chiacchiere e nell’ascolto del marito, dei figli, della vicina e poco dopo la sua tristezza svaniva.

C’era l’accettazione dei limiti… perché non tutti siamo uguali… e se non arriviamo lì, arriveremo altrove.

C’era la vita di tutti i giorni, che scorreva a volte lenta, a volte veloce…e le persone non si facevano troppe paranoie…

Oggi è tutto diverso, oggi se abbiamo le palpitazioni perché ci agitiamo per una situazione un pò particolare dobbiamo farci curare, bombarci di farmaci che ci creano dipendenza…

Cosa sta succedendo??????????

Poi, magari bastano le parole di uno sconosciuto, sentirsi accolti e ascoltati e un sensazione di leggerezza ci pervade…

La mia amica Mimma dici sempre una cosa “Occorre curare le relazioni!”

Si, è la cura delle relazioni che ci può infondere quella serenità che risulta necessaria per vivere nel benessere…

Curiamo dunque la relazione che abbiamo con noi stessi, con gli altri... potrebbe essere la formula magica per vivere nella pienezza.

martedì 21 agosto 2012

Noi siamo Noi


Di rado sto sola con Marco, la presenza di Jacopo ci accompagna quasi sempre nelle nostre giornate è una piacevole scelta che abbiamo fatto da più di 6 anni.
Si, insieme da 19, sposati da 11, genitori da 6 .... siamo diventati grandi insieme....
Abbiamo sperimentato l'allegria, il dolore, lo stupore e la gioia.
Proprio grazie alle nostre sperimentazioni siamo diventati una famiglia, dalle fondamenta solide e sicure.
Mi piace definirci come una sorta di casa antisismica... immaginate quelle casette di legno carine, carine che si flettono ma non crollano... il legno assorbe le vibrazioni del terreno  grazie alla sua elasticità, evitando rotture importanti che comprometterebbero la solidità della casa noi siamo così... qualsiasi cosa accada noi possiamo sopportarla e superarla.
Noi siamo Noi, Noi 3.
Ogni tanto però troviamo un tempo e uno spazio tutto nostro, fatto solo di lui e di me. Che sia in casa o in un altro luogo quello non conta è un momento solo nostro, a volte non dobbiamo nemmeno parlare…
Nel silenzio, fuori dal tempo e dallo spazio noi ci si comprende, noi ci si rispetta, noi ci si accoglie, noi ci s'impegna l'uno nei confronti dell'altro.
Forse questa è la nostra ricetta. E’ il credere in noi, da soli e insieme siamo consapevoli di aver creato un Noi.  Sono quasi11 anni di matrimonio… e  sembra 1 giorno…
Mi piace questa sensazione, mi piace pensare che il tempo scorre, che Noi cresciamo, ma non ci accorgiamo che gli anni passano.
 

domenica 19 agosto 2012

Osservare


Domenica 19 agosto ’12,  sveglia ore 6.00 il caldo è già intenso, l’afa di più…
Ore 10.30 colazione in centro città… il bar semi deserto, come le strade d'altronde..
L’atmosfera  è suggestiva, forse per l’assenza delle persone che solitamente la popolano ma, tutto sembra nuovo e questa mia città in cui vivo da sempre offre degli scorci mai visti…
Nonostante la fatica del passeggiare sotto un sole cocente, risulta piacevole osservare quello che generalmente viene ignorato nell’arco dell’intero anno.

sabato 18 agosto 2012

Non è 1 sfogo


Tempo fa ho scritto un libro, dove ho raccontato un pezzetto molto importante della mia storia personale e famigliare, mi sono messa totalmente in gioco spogliando me e chi amo dà ogni maschera.

L’ho fatto perché credo profondamente nell’utilità di questo mio lavoro.

Non entro nel merito di ciò che ho scritto, chi mi conosce sa… e chi ha letto parte di questo blog può immaginare…

C’è una persona, che ritiene questo mio lavoro un sfogo personale…e anche un po’ di parte.

Di parte lo è sicuramente l’ho scritto io, sono i miei pensieri, le mie prospettive, la mia storia… ma sfogo non è…

Non ho motivo per sfogarmi, i miei motivi sono spinti solo dalla gioia.

Ho deciso di stendere questo testo parecchio tempo fa, il desiderio di scriverlo è stato dettato dà un episodio osservato da lontano… io non ero la protagonista… ero la spettatrice di un sguardo… tutto qua.

Mi è scattato qualcosa in quel momento e lì ho preso la mia decisione… quella di raccontare, il tutto è stato fatto senza particolari ambizioni, ma con il solo desiderio di far vedere al mondo che le differenze possono essere viste come un valore.

Era un momento sereno della mia vita, in cui con estrema lucidità ho scelto di narrare il mio, il nostro percorso…

Assolutamente non è stato uno sfogo.

giovedì 16 agosto 2012

Il piede sbagliato


La notte appena trascorsa è stata veramente troppo calda, troppo afosa, nemmeno l’aria condizionata è riuscita ad offrirmi sollievo.
Niente da fare il caldo mi innervosisce.
Ho dormito male, mi svegliavo spesso con mille pensieri in testa… Questo non va bene! Non è da me!
Mi sono alzata dal letto verso le sei, con il piede sbagliato… mi sono trascinata in giro per casa, con il broncio.
Lunedì Marco riprende il lavoro e questo mi spiace.
Jacopo, tra nemmeno un mese inizierà la scuola elementare ed è un pochino agitato e anche questo mi spiace.
Io riprenderò la mia attività, con il solito entusiasmo ma la realtà è che sarà un inizio lento e questo mi spiace.
Il mio broncio è sempre  più broncio.
Devo assolutamente reimpostare questa giornata… perché i miei pensieri la stanno facendo diventare un pochino down… ma come?
Scrivo questo breve post e mi viene in mente che potrei colorare casa, voglio una parete color cioccolato in camera da letto… magari coinvolgo Marco e ovviamente anche Jacopo… potrebbe essere divertente.
Mi scappa finalmente un sorriso mentre immagino la scena.
Sta benedetta immaginazione... quanto può affliggermi e quanto può esaltarmi.

mercoledì 15 agosto 2012

Ferragosto 2012


14.08.2012, dimentichiamo di montare la sveglia, ma tanto a noi non serve, ci alziamo sempre presto.
Nella mente un paio di giorni in montagna, con l’intenzione di sciare.
15.08.2012 ore 6.30.
Mi sveglio, preparo la borsa e guardo i miei uomini addormentati nel lettone…belli e in pace. Lì dovevo chiamare…ma non sono riuscita.
Era peccato svegliarli, quindi ho tolto gli abiti dalla borsa, poi lì ho osservati per un po’nel loro sereno dormire.
JJ aveva un sorrisetto in volto... mi chiedevo cosa potesse sognare... lui alcune volte parla nel sonno... ma non ha detto nulla... chissà???
Marco era beato... come potevo rovinargli il riposo.. per la mia smania di neve...
Si sono svegliati insieme dopo un paio d’ore… Marco mi ha guardato ed ha esordito con “E’ tardi! Come facciamo…”
Io “ Non facciamo, non è un problema…”

Ci vestiamo e usciamo comunque… portiamo Jacopo al parco e poi ci beviamo qualcosa.
Arrivano presto le 12.00. Il frigorifero a casa è vuoto e io sono una vera pigrona… “Dai andiamo in campagna… magari ci fermiamo a mangiare un piatto di salume e del gnocco fritto”
Ma dove?
Monte Penice…
Ferragosto al Penice, ci sarà casino? Magari qualche motociclista in più del solito.. ma niente di esagerato.

Lì ci piace, generalmente andiamo nei periodi meno turistici, è un posto tranquillo sembra d’essere in montagna, c'è silenzio e poi la strada che sale al passo è spettacolare all’inizio è  così dolce si passa  tra i casali della campagna; poi si arriva alle pendici più ripide, si possono vedere le boscaglie verdeggianti, e si giunge a 1149 metri, il Penice…
Dall’afa della città ci siamo trovati al fresco senza fare troppo chilometri, JJ addirittura in felpa… io quasi infreddolita con la mia canottierina “godevo”.

Ma c’era un casino infernale…altro che qualche motociclistica più del solito… c’erano flotte di famiglie, vecchietti, motociclisti e compagnie di ragazzini.

Io e Marco non amiamo particolarmente la confusione, al contrario di Jacopo  che nel caos sembra trovare energia… per amor suo ci siamo trattenuti (con un pò di fatica).

Abbiamo mangiato, bevuto e riso a non finire.

Niente è stato programmato, probabilmente se non ci fosse stato il piccolo JJ non ci saremmo neppure fermati… ma è stata una piacevole giornata, piena di tutto quello che ci necessitava per poter dire " è stato inaspettatamente bello".





martedì 14 agosto 2012

C'è una storia


“C’é una storia nella vita di tutti gli uomini.” 
 William Shakespeare

Ogni vita è una storia, che potrebbe essere narrata… a volte lo facciamo, altre no.
Se solo sapessimo realmente ascoltare…quante cose potremmo imparare.
Forse ci riuscirebbe semplice la vita stessa.

Se respirassimo come i bambini…con l’addome… sicuramente saremmo più sereni.

Se ci concedessimo di piangere quando ci và di farlo … ci sentiremmo liberi.

Se ci regalassimo un sorriso ogni mattina… potremmo catturare il cuore di tanti.

Se rispettassimo noi stessi, i nostri limiti e i nostri talenti…

Se riconoscessimo che  ogni giorno scriviamo un pezzetto di Storia, in questo splendido mondo comprenderemmo il nostro valore.

Noi visitatori

Ci sono degli incontri che ci cambiamo, ci arricchiscono, ci fanno crescere...
Saper cogliere l'essenza dei momenti è un'arte che si apprende... non una dote innata.
Saper cogliere il valore delle persone che troviamo sul nostro percorso è un dono.
Saper sorridere sempre è una grazie.
Saper gioire delle gioie altrui è amore.
Accettare le proprie emozioni, sia quelle buone, sia quelle meno buone è comprendere il proprio essere.
Noi impariamo, Noi cresciamo, Noi ci amiamo e Amiamo

Sapete perchè dico questo?

Perchè noi, tutti noi 

"Siamo dei visitatori di questo tempo e di questo 

luogo.

Noi non facciamo altro che attraversarli. 

Il nostro compito qui è di osservare, imparare, 

crescere e amare. Dopo di che ritorneremo a casa". 

(Proverbio aborigeno)



lunedì 13 agosto 2012

Ricordi... il rientro



Sono passati velocemente questi dieci giorni, sarà che i momenti vissuti intensamente si avvertano sempre come lampi…  Diciamo pure che siamo stati bene, molto bene, siamo stati semplicemente NOI in un luogo che per pochi giorni abbiamo fatto nostro…

Noi, che ascoltavamo il mare, il vento e i gabbiani..
Noi, che ci scaldavamo al sole
Noi, che rimanevamo estasiati dalla luna

Noi, che ci siamo innervositi,che ci siamo sorrisi, che ci siamo perdonati,che ci siamo amati e che ci siamo ascoltati…

Adesso a casa nostra, la nostra soffitta, quella di sempre, quella che ci regala il calore… quella in cui Noi, siamo Noi e questo ci basta per vivere nella gioia.

giovedì 9 agosto 2012

Appunti


C’è una colonna sonora che fa dà sfondo a questa vacanza “ All that you are” dei Goo Goo Dools… l’ascoltiamo mille volte al giorno… JJ la canticchia in continuazione…
Io e Marco siamo quasi nauseati dà quella melodia che un tempo adoravamo …ma è troppo carino sentirlo storpiare tutte le parole con il suo vocino…e quindi passiamo ore ed ore ad ascoltarlo.
Lui fiero della sua esibizione, ci guarda e dopo l’inchino chiede l’applauso.

Tentativi di discese impervie, con le infradito ai piedi su rocce non particolarmente amichevoli…alla ricerca di angoli di mare poco affollati.

Chiacchierate…

E sempre

Mie lunghe meditazioni.

Penso che Marco rispetti questa mia pratica, ma non riesca a comprenderla nella sua essenza… JJ ogni tanto gli chiede “cosa fa la mamma?” Lui risponde “Riposa la mente”.

E’ molto di più…

mercoledì 8 agosto 2012

2 giorni di riposo e riflessioni


Sei  Agosto’ 12.
Le giornate trascorrono serene. Dopo la gita in barca decidiamo di dedicarci al relax totale… la pigrizia regna… tra bagni di mare, lunghe passeggiate e tante, tante coccole.
Incontri piacevoli, chiacchiere con sconosciuti… nuove amicizie per Jacopo.
Ci sono anche sguardi indiscreti, commenti a bassa voce… che oggi non mi feriscono più… e questa per me è una grande conquista.

Sette Agosto’12
In questa giornata  c'è qualcosa che mi lascia allibita, un incontro… una donna, una madre che solo a guardarla trasmetteva tristezza… mi si è avvicinata sulla battigia ed ha iniziato il suo racconto…lei madre di un ragazzo diversamente abile, lei donna triste perché dopo i primi 22 anni del figlio forse non aveva ancora accettato. La mia percezione mi diceva che si stava crogiolando nel suo dolore e lo raccontava a me una sconosciuta… non ho capito il perché, fino a quando il suo sguardo non si è posato su mio figlio.

Io ho reagito con il solito sorriso, non ho commentato né il suo racconto, né il suo sguardo.

Ho guardato il suo ragazzo e le ho detto semplicemente la verità che era davvero bello e che sicuramente aveva tantissimi talenti, non poter camminare significa che le gambe non funzionano… ma tutto il resto cervello incluso và alla grande.

Ho salutato e ho raggiunto il mio piccolo uomo.

Sinceramente quel dialogo mi ha lasciato un po’ di amarezza…

Poi ho osservato con attenzione la mia piccola peste e come al solito ho pensato ..
“ è sempre questione di prospettiva”


martedì 7 agosto 2012

Cinque e Sei Agosto' 12



Cinque Agosto’ 12, oggi c’è veramente caldo… il sole scotta, ci alziamo sempre presto ma, decidiamo di fermarci in un baretto vicino al mare per una lunga colazione… fanno il caffè espresso,  per me vera goduria ero in astinenza.
Jacopo non sta più nella pelle, vuole andare in spiaggia… arriviamo alle 9.00, non c’è ancora tanta gente… posizioniamo gli asciugami… e ci godiamo una leggera brezza.
JJ è subito in acqua.
Io mi bagno i piedi poi mi immergo nella lettura, ogni tanto alzo lo sguardo e controllo il piccolo… ma sono tranquilla c’è Marco con lui.
Interrompo la lettura, uno strano rumore cattura la mia attenzione; dei pescatori stavano cercando di mettere in mare un piccola barca di legno, rossa e bianca, la facevano scivolare lungo delle assi, dalla spiaggia al mare.
Lì osservo, erano quattro ragazzi abbastanza giovani, la barca invece sembrava datata… mi sembrava un gozzo ma io non sono un’esperta quindi non so… potevo però percepire l’amore e la cura con cui la trattavano sicuramente per loro era, è preziosa…
Già, perché spesso alle cose ci si affeziona, io addirittura sono quella che, dà i nomi agli oggetti così facendo lì sento più miei, è come se prendessero vita.
Sbircio dà lontano e noto che la barca ha un nome.
Si è fatta ora di pranzo, ci fermiamo in un locale poco distante e mangiamo pesce alla piastra… fa davvero caldo, in spiaggia si stava meglio… non sappiamo come impegnare la giornata…motivo per il quale l’unico luogo accessibili per tutti sembrano quelle acque cristalline… mare, mare e solo mare.
Siamo cotti dal sole, torniamo verso le 17.00 a casa, domani ci aspetta una giornata impegnativa 200 km in barca.

Sei Agosto’ 12 ore 8.00 siamo in barca, il tempo sembra buono. Ci aspetta una giornata piena…
Quattro isole da visitare Prvic, Grgur, Goli e Rab.
JJ dà il meglio di se stesso è incontenibile, saranno tutte queste novità… mette a dura prova sia la mia pazienza, (generalmente ne ho tanta), che  quella di Marco.
Ma, scopriamo di potercela fare (con molto fatica), lunghi respiri e sguardi di comprensione, nel mentre la nostra adorabile peste è indomabile, ma va comunque bene così… e sapete perché? Noi abbiamo scelto di lasciarlo sempre libero di sperimentare e sperimentarsi… per noi è molto faticoso, corri di qua, di là, controlla che non sia in pericolo e tanto altro… ma poi nel suo sorriso che si apre al mondo, alle persone vediamo tutto quell’ entusiasmo che lo rende unico e ci soddisfa; addirittura la stanchezza si fa più leggera… Questa scelta educativa è stata presa per non contaminarlo dai nostri schemi mentali adultizzati, per dargli la possibilità di manifestarsi per quello che è … non vogliamo chiuderlo in un recinto, non vogliamo limitare la sua creatività, desideriamo che possa avere piena consapevolezza delle sue capacità…
Acque cristalline e delfini in mare aperto ci accompagnano in questa breve gita…
In una piccola baia del mar Adriatico, che sembra lontana dal mondo civilizzato, facciamo il bagno con dei pesci azzurri, rosa che ci nuotano intorno… in tanto si tuffano in acqua un uomo e una donna da un’altra imbarcazione sono nudi… ci vedono e sembrano imbarazzati… se ne vanno…
Le persone sono piene di contraddizioni… perché andarsene… perché essere imbarazzati… ma? Noi non lo eravamo, mi è spiaciuto che non abbiano goduto di quell’angolo di paradiso.
Dopo 30 minuti circa …ripartiamo, altra isola, altri panorami altre persone… e poi un’altra ancora…
Alle 18.30 torniamo a Baska distrutti da Jacopo, dal sole e dalla stanchezza ma appagati dall’intesa giornata.

domenica 5 agosto 2012

Quattro Agosto' 12


Quattro Agosto’ 12 le solite tre ore di spiaggia la mattina presto, alle 7.30 non c’è proprio nessuno, i nostri vicini di ombrellone sono dei gabbiani che, circospetti ci osservano incuriositi…
Jacopo prende sempre più confidenza con l’ acqua e se fino al giorno prima chiedeva d’essere accompagnato in mare, ora fa tutto il temerario e con aria sicura tutto solo entra in acqua poi si gira verso di noi e dice “ Avete visto! Voi avete il coraggio di raggiungermi?”.
Bravo il mio bambino, che giorno dopo giorno diventa grande.
Marco si fa prendere dalla lettura, anch’io ho un libro nella borsa, ma decido di non leggere. Gioco con JJ, poi lo prendo per mano e facciamo una lunga camminata fino ad una scogliera, ci parliamo, ci spieghiamo le nostre gioie.
E’ così bello conversare con lui, ascoltarlo mentre mi racconta come vede le cose, le situazioni, mi dà sempre degli spunti di riflessione…
Torniamo da Marco, la spiaggia inizia ad essere affollata decidiamo di andare altrove.
Luoghi più tranquilli ci aspettano.. e così passa quasi tutto il pomeriggio…tra paesini nell’interno, piccole soste e conoscenze occasionali.
Verso le 18 ritorniamo al mare, dovevamo ritirare le nostre cose, asciugamani, ciabatte, secchielli e palette…JJ subito né approfitta per farsi un bagnetto.
Nel mentre Marco cerca il bagnino, per pagare lettini e ombrellone… ci eravamo scordati di farlo, il bagnino sembra dispiaciuto.. Marco non capisce… al bagnino spiaceva farsi pagare… si perché, noi stiamo così poche ore che gli sembrava di rubarci i soldi… Marco gli sorride e gli dice “ Ti occupiamo il posto l’intera giornata, ti paghiamo ci mancherebbe!” Il ragazzo lo guarda e poi gli risponde “ facciamo così, invece di 70 Kune (10 euro)  facciamo 40 Kune al giorno mi sembra più onesto”.
Noi non siamo abituati a questa onestà e ci sembra strano… ci fa pensare.
La gente è così cordiale… spontanea, ci piace. Stiamo bene!
La sera ceniamo in un ristorantino sul porto e beviamo un po’ troppo… parliamo, parliamo per quasi tutta la notte.
Anche JJ partecipa alla conversazione e quando rientriamo a casa, io e lui ci sediamo in terrazzo e ammiriamo il cielo…JJ mi fa notare la luna “ Mamma, mamma guarda che bella la luna sta sera è proprio rotonda! Certo alcune volte non lo è…, è fatta come uno spicchio, una mezza luna” La guardo, è proprio bella. Gli rispondo “E’ splendida! Hai proprio ragione la su forma può cambiare” Lui mi guarda e mi dice “ Sai mamma, pensavo che la mia manina è come una mezza luna e la luna è proprio speciale…”  “Si, JJ la luna è proprio speciale”.
Lui si addormenta, io e Marco proseguiamo nella nostre chiacchiere che durano fino a notte fonda.
Ci raccontiamo e ormai è l’alba.

sabato 4 agosto 2012

Diario di viaggio a sorpresa!


Due agosto ’12, dopo diverse ore trascorse in macchina precisamente sette, eccoci a Baska sull’isola di Krk.
E’ il secondo anno che veniamo qui a trascorrere le vacanze… non è da noi, di solito ci piace cambiare meta, ma quest’isoletta sembra magica, ci ha rapiti.
Passato il confine Italiano, dopo poche ore d’auto, si lascia la terra ferma attraversando un lungo ponte che collega un paesino vicino a Fiume, a Krk… ecco lì sul ponte, sento la magia è una sensazione che mi avvolge, mi sento più leggera e osservo ovunque miracoli, quelli della natura e quelli dell’uomo.
I miei, i nostri occhi vedono il mare cristallino e i monti erosi dal vento… e la mia immaginazione vaga, mi sembra d’essere sulla luna. Di tanto, in tanto su quegli stessi monti si può notare la vegetazione verde, verdissima … c’è sempre qualche pecora belante in arrampicata… che accompagna il nostro viaggio.
Io, inizio ad avere la testa “vuota” mi succede solo qui… qui riesco a non pensare… la mia mente è sgombra… è solo il mio sguardo che indirizza il pensiero…il mio sguardo che va oltre quello che vede e che fa sentire al cuore un turbine di emozioni.
Mi sento bene!
Ci dirigiamo verso il paesino più a sud dell’isola, Baska, ancora un po’ di strada e ci siamo,  arrivati!
Abbiamo affittato una casa nella periferia del paese, ad accoglierci c’è una famigliola di mici, i cuccioli sono davvero dolcissimi sembra ci vogliano dare il benvenuto e mio figlio, grande amante degli animali è estasiato.
Entro nell’appartamento, apro tutte le finestre e mi ritrovo seduta in terrazzo, di fronte c’è un vigneto, uno scorcio di mare e la cornice di questa tela sono i monti… un gabbiano è poco lontano, voglio fotografare quest’immagine ma non riesco… sono come rapita dal panorama …lo fotografo nella mente.
Marco, abbandonati gli impegni cittadini ritrova la sua essenza, lo sento ancora più vicino…
Siamo stanchi, ci abbondiamo tutti e tre insieme sul letto e ci addormentiamo…
Ci risvegliamo nel tardo pomeriggio…e via alla scoperta.
E’ sempre tutto nuovo, ci sono tanti luoghi da visitare, tante spiagge da scoprire, tante persone da conoscere.
Tre agosto ’12, non perdo mai la buona abitudine di svegliarmi presto e quindi alle sei sto già gironzolando per casa… sorpresa, anche Marco e Jacopo mi fanno compagnia e si godono le prime ore della giornata… ore 7.45 siamo al mare…la spiaggia è ancora deserta, il panorama incantevole, i suoni sono solo quelli della natura… ecco siamo in paradiso…
Subito una magia mio figlio mi mostra come si fa un nodo… ecco il primo miracolo personale di questa vacanza…si perché io  ragiono con due mani… lui no e comunque senza la ben che minima difficoltà  riesce, fa il suo nodo per attaccare una corda ad un secchiello… il mio cuore palpita… io e Marco ci sorridiamo, siamo felici.
Felici di quel nodo, ma felici soprattutto della nostra serenità conquista con il tempo e la comprensione.
Dopo più di tre ore andiamo via, ci sediamo in locale poco distante dalla spiaggia, il piccolo si prende un gelato al limone, Marco un birra e io un calice di vino…
Cade l’occhio su un cartello WI-FI, sorpresa Marco senza dirmi nulla aveva messo in valigia il portatile e mi dice “Vero, puoi scrivere! Ho portato il computer.”
Sorrido e gli dico “ No, no...sono in vacanza…” ma poi non resisto… mi piace troppo scrivere… e quindi … decido che sporadicamente racconterò questa vacanza.
Questo sarà una sorta di diario di viaggio…